giovedì 21 febbraio 2013

L'alchimia del sapone

Quando ero piccola mia nonna a fine inverrno preparava il sapone per tutta la famiglia, che era molto numerosa.Per questo motivo usava un grande calderone che metteva sul fuoco a bollire per tanto tempo.Io stavo li a guardarla e ai miei occhi di bambina quei gesti,quei profumi...apparivano come una magia.L'alchimia del sapone.....una sostanza liquida e profumata che grazie al calore del fuoco,magnificamente diviene solida.Adesso che sono adulta riproduco la sua alchimia, non uso più il suo calderone (naturalmente lo conservo con cura) ma strumenti che abbiamo tutti nelle nostre cucine moderne; nonostante questo, i profumi, i gesti, si trasformano in un rito ....e ritorna la magia.






mercoledì 1 agosto 2012

La sobrietà creativa.

Sobrietà creativa. Ovvero saper costruire da sè beni necessari e insieme non comprare mali superflui.Riappropriarsi della saggezza del fare.
Autoprodurre qualcosa, non è l'Ecologia di Nonna Papera,non è uno sfizio per chi ha tanto tempo.La sobrietà creativa non è affatto rinchiudersi nell'orticello,è un piacere personale e un dovere ecosociale; questa pratica ci regala pezzi di autonomia e indipendenza; è un dovere ecosociale perchè consumare meno e produrre di più ci fa fare qualche passo avanti verso il superamento di un modo di produzione e consumo ingiusto e distruttivo.Serve il binocolo per scrutare l' orizzonte di un'altra economia organizzata all'insegna della sobrietà; è importante assumere da subito comportamenti coerenti, anche perchè la testimonianza ha una grande forza di persuasione.Del resto da qualche parte bisogna cominciare e il livello personale è il più indicato perchè per cambiare stile di vita,basta la convinzione personale.

venerdì 29 giugno 2012

Il pane di San Giovanni

Qualche giorno fa mi è stato regalato un bel barattolo pieno di pasta madre.Era molto tempo che avevo voglia di cimentarmi con la panificazione con il lievito naturale,ma l'idea di creare dal nulla la mia pasta madre un pò mi spaventava,per fortuna ho avuto modo di ricevere questo regalo inaspettato.Ero talmente entusiasta, che ho passato giorni a riflettere sul modo migliore di omaggiare il tanto atteso dono.Nel frattempo è giunto il 23 giugno e la notte di San Giovanni,che tradizionalmente è la notte in cui si raccolgono le erbe ed i fiori nei campi per preparare un acqua, che esposta ai raggi lunari,si crede abbia effetti benefici;cosi sono stata ispirata da questo evento e mi sono adoperata nella preparazione di questa ricetta,che trovo fantastica e vorrei condividerla con altri.


Il pane di San Giovanni:

  • 150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore con acqua di fiori di S.Giovanni
  • 300 ml di acqua di fiori di S.Giovanni (menta, mentuccia, rosmarino, lavanda, iperico)
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale di Cervia
  • 300 gr di farina di farro dicocco integrale bio
  • 300 gr di farina di farro spelta bio bianca
  • una manciata piena di erbe e fiori tritati (io ho messo un rametto di rosmarino, un rametto di menta, un paio di foglie di metuccia, i soli fiori di 2 rametti di lavanda)
  • 2 rametti piccoli di rosmarino e 2 foglie di alloro per decorare.
  • Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere le erbe e il sale, la spelta e mescolare bene. Aggiungere gradualmente la farina integrale del dicocco e impastare a mano fino ad avere una bella palla liscia ed omogenea che metto a riposare coperta da un canovaccio a temperatura ambiente (27 gradi) per circa 4 ore. Ripreso l'impasto che nel frattempo è raddoppiato ho fatto un paio di giri di pieghe, ho dato la forma di una pagnotta tonda e ho posato sopra le foglie di alloro e i rametti di rosmarino.
    Ho messo l'impasto a lievitare avvolto nel canovaccio infarinato, capovolto dentro alla ciotola in vetro, in modo che le foglie si attaccassero bene.
    Ho sistemato la pallina di impasto nel bicchiere pieno d'acqua vicino alla pagnotta in lievitazione.

    Dopo 1 ora e mezza la pallina galleggiava, ho acceso il forno a 250° con ciotolina d'acqua sul piano basso.
    Ho estratto la teglia ben calda dal forno e ci ho rovesciato sopra il pane. Fatto 3 tagli e infornato per 10 minuti a 250°, più 10 minuti a 230°, più 15 minuti a 210° sempre forno statico e infine 15 minuti a 170° con forno ventilato. Lasciato raffreddare 10 minuti nel forno spento con porta socchiusa, posato alla parete del forno. Estratto dal forno e messo a riposare fino al raffreddamento inclinato.

    Ringrazio per questa splendida ricetta il blog Gocce D'aria.


    lunedì 7 maggio 2012

    La Stevia una pianta rivoluzionaria!!!



    Esiste in natura una pianta, la stevia, che è un vero e proprio dolcificante naturale privo di controindicazioni.
    1 goccia equivale a circa 1,5 cucchiaini di zucchero… ricordando sempre che il suo contributo calorico è nullo!

    La diffusione della Stevia è osteggiata perché se prendesse piede come coltivazione domestica, al posto dello zucchero raffinato, le industrie ad esso collegate ne sarebbero oltremodo colpite; allo stesso modo, la lobby chimico-farmaceutica dovrebbe dire addio ai suoi dolcificanti di sintesi.

    Da poco tempo sono riuscita finalmente a trovarne un vasetto e spero di propagarne un pò di piantine per talea,poichè credo sia il metodo più semplice.Consiglio a tutti di ricercare le piantine e di sostituirla allo zucchero.A questo proposito la lettura del libro Sugar blues di William Dufty potrebbe essere illuminante,per me lo è stato!!!
    Come si usa la Stevia Rebaudiana :

    Foglie fresche.

    Si possono usare per infusioni o decotti .

    Estratto liquido di Stevia.

    Estratto di Stevia :
    Ingredienti :
    - 1 litro di alcool a 95°
    - 350 grammi di foglie fresche di stevia
    - 350 ml d’acqua

    Preparazione :
    L’estratto si prepara mettendo le foglie fresche ( 350 grammi) in un litro di alcool a 95° e lasciando macerare il tutto per 15 giorni . Successivamente si filtra la soluzione e la si diluisce aggiungendo 350 ml di acqua. A questo punto si fa evaporare l’alcool , riscaldando la soluzione a fuoco lento per evitare che possa infiammarsi . Poi si procede concentrando la soluzione facendola bollire ( quindi a fiamma vivace ) fino a raggiungere la consistenza di uno sciroppo . Ovviamente più l’estratto è concentrato , più è dolce .
    E’ stato stimato che 200 grammi di sciroppo ( ottenuto da 1 litro di alcool ) abbia un potere dolcificante pari a circa 14 chili di zucchero (saccarosio) !

    Grappa alla Stevia :

    Occorrono circa 50 foglie di Stevia (ben lavate ed asciugate) per 1 litro di grappa bianca ( preferibile quella a 40 gradi ) … basta tenere in infusione le foglie nella grappa per circa 30 giorni (in realtà dipende dai gusti : più tempo resta nella grappa , più sarà marcato il carattere dolce della stevia ), si filtra … e si gusta a temperatura ambiente ! Quando l’ho provata me ne sono innamorata : la grappa , tipicamente pungente , con la Stevia assume un carattere tondo e diventa gradevole come un liquore .

    Mi è stato detto che: teme i ristagni d’acqua, pertanto il terreno deve essere drenato molto bene; va posta in mezz’ombra e mai esposta a temperature inferiori ai 5° (ritiratela in casa, eventualmente); raggiunge un'altezza di 70 cm. Alla fioritura, si prelevano le parti da seccare (foglie e fusti), si pongono all'ombra e poi si triturano con un macinacaffé. Si conserva in barattoli di vetro: un cucchiaio di polvere equivale a 4-5 di zucchero.

    giovedì 19 aprile 2012

    la casetta per gli insetti utili

    Questa mattina, dopo un pò di giorni di attesa, finalmente tra le foglie di prezzemolo un gradito ospite...


    Questo inverno avevo posizionato una casetta per gli insetti utili tra i rami del melo cotogno,ma avevo perso le speranze e invece eccola qui, che si gode beata i primi raggi di sole.


    La casetta l'ho realizzata riciclandone una di legno. che utilizzavo come mangiatoia per gli uccelli.All'interno ho inserito canne di bamboo e paglia; i piccoli fori all'interno delle canne servono come rifugio e la paglia come morbido giaciglio.Creare una casetta accogliente può essere utile affinchè gli insetti possano trascorrere l’inverno;tra questi ci saranno se siamo fortunati le coccinelle.
    Le coccinelle sono  Coleotteri  che , sia nella forma larvale che in quella adulta divorano numerosi afidi, cocciniglie ed acari.
    Altri insetti utili sono i Silfidi, le cui larve sono forti mangiatrici di afidi. Gli adulti, pur essendo mosche (hanno due ali e il tipico ronzio della mosca), hanno la colorazione delle vespe con cui spesso vengono confuse.



     In realtà i Syrphidae sono innocui, sprovvisti di alcuna arma di offesa o difesa, la colorazione giallo/nera  ha il solo scopo di ingannare i predatori (mimetismo), al fine di tener lontani i nemici. In questo modo riescono ad non essere predati dagli uccelli che evitano di cacciare le vespe per via del pungiglione. I ditteri sirfidi sono tra gli insetti più comuni sui fiori, tra loro troviamo specie dalle forme molto diverse, qualcuna è sottile e delicata, altre hanno il corpo tozzo e largo.
    Gli adulti visitano i fiori e si nutrono di nettare e polline e sono utilissimi per la loro funzione di impollinatori.Considerando poi. il numero consistente di calendula che inizia a fiorire da un pò di giorni e di finocchio selvatico, la pianta nutrice del Macaone, spero di rivedere molte farfalle,utilissime alla biodiversità dell'orto.
    E poi le api....

    giovedì 5 aprile 2012

    Se l’animo si distoglie dalle cose umane e si volge alle piante,agli animali e ai minerali,questo atto può essere il segno di un puro sforzo di autoconservazione.
    Se le fontane si disseccano si va al fiume.Là non è necessario credere: il prodigio è palese.
    Ernst Junger