L'orto sinergico

Un orto si può fare in tanti modi, alla fine qualcosa da mangiare si raccoglierà. Ben più interessante, tuttavia, coltivare ortaggi a partire da un atto di consapevolezza ecologica. Questo pensavo leggendo La rivoluzione del filo di paglia di Masanobu Fukuoka.

Fukuoka insegnava l'agricoltura naturale, riassumibile in quattro principi base: non lavorare il terreno, non diserbare, non usare concimi nè pesticidi.

Emilia Hazelip ha in seguito elaborato la cosiddetta agricoltura sinergica. Che, in una prospettiva olistica, considera le interazioni complesse che legano gli organismi fra loro. L'agricoltore sinergico interverrà in modo da ottenere raccolti pur senza sfruttare il suolo.

L'obiettivo dell'agricoltura sinergica è un orto il più possibile autosufficiente e capace di rigenerarsi con un intervento minimo da parte nostra. Lasceremo così che gli ortaggi si riseminino da soli. Ne manderemo alcuni in seme, ma siccome non si ottengono buoni semi senza un'impollinazione adeguata, nell'orto ospiteremo fiori e piante indigene per attrarre insetti impollinatori. Anche il modo di raccogliere sarà diverso: anziché sradicare gli ortaggi, li taglieremo al piede, dandogli la possibilità di ributtare dal ceppo radicale. Saranno meno belli, forse, ma altrettanto saporiti.
L’orto sinergico prevede la costruzione di bancali di terra alti all’incirca 40cm e larghi 120 inseriti nel terreno stesso. I bancali vengono poi ricoperti da paglia e da una forma di pacciamatura naturale che permette di trattenere l’acqua nel terreno, limitare la crescita di erbe infestanti e favorire lo sviluppo di organismi utili a proteggere le piante nel periodo invernale e dalle intemperie. Dal periodo della semina fino al momento del germogliamento la pacciamatura viene lasciata aperta per far respirare le piante. Nel contempo, il primo strato di paglia si decompone e va così ad arricchire il terreno, mentre in superficie vengono aggiunti altri strati che a loro volta rimpiazzano quelli che col tempo si trasformano in fertilizzante naturale. A differenza di quanto accade nelle normali coltivazioni agricole moderne, nell’orto sinergico le piante perenni convivono a stretto contatto con quelle stagionali e con la stessa verdura, la quale a seconda dei diversi periodi dell’anno si potrà trovare anche decomposta e usata come fertilizzante riciclato.

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